Con i termini giapponesi sumi-e (墨絵) e suibokuga (水墨画), oppure con la parola cinese shuimohua (水墨画), si indica uno stile pittorico monocromatico dell'Estremo Oriente che utilizza solo inchiostro nero, il sumi, in varie concentrazioni.
Questa tecnica nacque in Cina durante la dinastia Tang (618-907), consolidandosi con la dinastia Song (960-1279). Fu introdotta in Giappone a metà del XIV secolo da alcuni monaci buddisti Zen, crescendo in popolarità fino al suo periodo di massimo splendore, nell'era Muromachi (1338-1573). (da Wikipedia)
Nella mia ricerca sui pennelli per GIMP ho trovato varie referenze utili in un lavoro dell'Università di Hong Kong chiamato MOXI - Real-Time Ink Simulation
In base alla lettura di alcuni papers e col passar del tempo si prende più confidenze sulle tecniche e possibilità di implementazioni di alcuni concetti del sumi-e in ambiente digitale. L'immagine di esempio è un'esperienza veloce della seguente procedura in GIMP:
- si crea due layer, Strokes + Murillo* Paper e Murillo Texture:
In Strokes + Murillo Paper, abbiamo un layer mask dove incolliamo la texture della carta, in questo caso Murillo.
(*) Murillo è un tipo di carta molto utilizzata per l'incisione, nella stampa. Per realizzare i pattern ho utilizzato i filtri "Plasma", "Erode", "Dilate" e "Emboss" in modo ad ottenere un pattern che si somigliasse alla carta Murillo. - nel layer Murillo Texture inseriamo nuovamente la texture della carta Murillo.
- si lavora con lo strumento "Ink" di gimp sul layer Strokes + Murillo Paper (i migliori filtri per questo caso sono "Dissolve" e "Behind", la "Opacity" può essere un altro ricorso... ma ho lasciato in 100%).